Viaggio del prigioniero

Una guarigione straordinaria, già prima di dire “sì”

Volevo ringraziarvi uno a uno perché, mossi dallo Spirito, dalla curiosità e forse anche dal mio entusiasmo ☺️, avete accettato il mio invito e, insieme, abbiamo potuto vivere la splendida giornata di ieri.

Fin da subito, appena venuta a conoscenza del progetto “Viaggio del prigioniero”, The Prisoner’s Journey (TPJ), mi sono sentita “attratta”. Il nome stesso del progetto mi aveva attratto e, sicuramente, avendo già vissuto l’esperienza del Sicomoro mi sono sentita in qualche modo coinvolta, pur sapendo poche cose sul “TPJ”. Ieri è stata una splendida scoperta, grazie anche ad Antonella e Francesca, che ringrazio.

Ho scoperto che far conoscere Gesù in modo efficace usando le parole è tutt’altro che semplice. Testimoniare con la vita, coerenti con quanto udito dalla Parola di Dio, è un altro bell’impegno, che si rinnova ogni giorno e ogni giorno, nel prendere atto delle nostre cadute, cerchiamo di migliorare.

Ma far conoscere Gesù in otto incontri, solamente 16 ore, è una bellissima seppur faticosa sfida! Ho capito che accettare questa sfida migliorerebbe il mio rapporto con Dio, lo renderebbe più vero, più profondo. Ritornare all’Essenziale anzi all’Essenza del mio “credo”. È stato difficile, nelle simulazioni, fare questo. È stato come quando si mette a posto negli armadi, ad esempio, della cucina (scusate il paragone ma ho appena finito di fare questo lavoro). Nel tempo accumuli un sacco di cose, tutte utili ma molte di queste le usi solo qualche volta. Nel rimettere in ordine, queste ultime le metti dietro, in fondo all’armadio o in alto. Quelle veramente utili, invece, le posizioni davanti, bene in vista, facili da prendere. Non butti nulla ma metti in ordine cercando di distinguere ciò che serve veramente da ciò che potrebbe invece servire un giorno in chissà quale occasione.
Pensavo anche a quando si prepara la valigia per le vacanze. Che fatica decidere cosa portare e cosa lasciare a casa!
Fare chiarezza. Mettere in ordine.
Ecco, ieri ho capito che nella valigia dell’evangelizzatore servono poche cose ma giuste.
Ho capito che Gesù parla ai semplici in modo semplice.
Ho capito che, se parto per la missione, devo ritornare semplice nel mio pensare e nel mio parlare, prendendo esempio da Gesù.
Grazie Gesù perché quando ancora stiamo pensando se dire di “sì” alla missione, Tu già inizi a guarirci e a fare un po’ di pulizia in noi.

Testimonianza di Anna Maria Taliano

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