La festa del papà nel carcere di Ariano Irpino

Disegnano l’amore su fogli di carta, esprimono desideri, sorridono, giocano e si abbracciano con gioia. Accade nel carcere Campanello di Ariano Irpino nel giorno della festa del papà. Non solo sbarre. Per figli e mogli è stato un giorno speciale, carico di emozioni. Un evento unico nella storia, quello promosso nella casa circondariale arianese. E’ un altro sogno che si concretizza grazie alla spinta e determinazione della direttrice Maria Rosaria Casaburo affiancata dal suo validissimo team educativo.

“E’ stata la festa di tutti i papà, dei detenuti ma anche dei poliziotti che hanno rinunciato a stare a casa con le proprie famiglie, pur di essere presenti in carcere e consentirci di poter realizzare una iniziativa del genere.

“Il nostro lavoro non conosce soste, anche un giorno di festa così importante, merita di essere valorizzato e non rappresenta per noi alcun peso stare qui, lontano dai nostri affetti.

Tutto è partito da una semplice chiacchierata. E la cosa più bella e significativa è che abbiamo avuto la presenza di volontari persino da Padova, Roma. Ed è la dimostrazione questa che il carcere unisce in una maniera costruttiva, dove ci sono idee, progetti, entusiasmo, per far si che il momento della carcerazione sia davvero di riflessione e non di abbandono.”

Una esplosione di gioia ed entusiasmo si è avuta grazie alla presenza dei volontari delle associazioni Rinnovamento nello Spirito Santo e Prison Fellowship Italia.

Il Rinnovamento nello Spirito Santo nella realtà diocesana di Ariano Irpino risponde alla chiamata di costituire gruppi e comunità di fedeli che con entusismo vivono la dimensione missionaria verso gli ultimi e gli emarginati: poveri, gli ammalati ed in particolare i detenuti. La missione fondamentale dell’associazione Prison Fellowship Italia è quella di trasformare la vita dei carcerati, delle loro famiglie e delle vittime attraverso una rete globale di soci e volontari.

“Rompere il circolo del crimine e risanare vite in tutto il mondo attraverso l’amore di Gesù. I nostri valori sono una parte essenziale del nostro servizio alla comunità civile, ma anche ai carcerati, alle loro famiglie e alle vittime a cui i nostri programmi sono rivolti.  Prison Fellowship International è nata dall’esperienza di Charles Colson, ex braccio destro del presidente Richard Nixon. Condannato per crimini connessi allo scandalo del Watergate, Colson ha scontato sette mesi in carcere. Durante quel periodo, ha visto e vissuto la differenza che la fede in Gesù fa nella vita delle persone. Si convinse che la vera soluzione al crimine/reato si possa trovare attraverso un rinnovamento spirituale. Una volta tornato in libertà, Colson aveva un nuovo obiettivo nella sua vita: raggiungere e aprire un dialogo con gli uomini e le donne dietro le sbarre e dare loro l’opportunità di cambiare le loro vite attraverso Cristo.

Siamo la più grande associazione di ministeri nazionali cristiani che operano nel campo della giustizia criminale. La leadership straniera e i fondi locali sono alla base di ognuno dei nostri ministeri nazionali. Questa presenza alle radici ci permette di assistere i carcerati e le loro famiglie secondo la loro cultura. Il cuore del nostro ministero sono i volontari, che donano il loro tempo in modo generoso e attivo.”

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